mercoledì 29 febbraio 2012

PAN BRIOCHE CON LA MDP

Ricetta presa dal libro “Macchina del pane” di Jennie Shapter–RL Gruppo Editoriale Srl
Pane ricco e burroso che si può mangiare sia con i cibi dolci che con quelli salati. E’ squisito tostato e servito insieme con della marmellata.
Ricetta eseguita da Oriana
Ingredienti
ml. 280 latte
g.  140 burro fuso
g.  600 farina Manitoba
g.    50 zucchero semolato
g.    12 lievito di birra compatto
n.      2 uova
n.      1 cucchiaino di sale

Versate il latte nel cestello della macchina del pane.
Aggiungete le uova e il burro fuso.
Spolverizzate di farina, assicurandovi che copra i liquidi.
Mettete il sale e lo zucchero in angoli separati del cestello.
Praticate un leggero incavo al cento della farina e aggiungete il lievito.
Impostare la macchina su pane dolce o pane normale, crosta chiara.

lunedì 27 febbraio 2012

SALSA DI CARAMELLO

Ingredienti

g. 200 acqua
g. 200 panna fresca
g.   50 zucchero Zefiro
n.     4 gocce succo di limone
          cannella in polvere

Procedimento


In un padellino mettete l’acqua, lo zucchero e le gocce di limone, fate cuocere senza mai mescolare fino ad ottenere un caramello dorato. Poi aggiungete la panna e la cannella, fate cuocere per pochi istanti. 

Mescolate e fate raffreddare.

sabato 25 febbraio 2012

SANGUINACCIO DOLCE DI CARNEVALE

Oggi qui dalle mie parti finisce il Carnevale e quindi con questa, termino le mie ricette carnevalesche.
Per ottenere questa ricetta me ne sono studiate un bel po’ nel web che, bene o male, si assomigliano tutte, quindi ho preso un po' e un po' là
 Indi, poscia, ecco gli ingredienti

g. 250 latte fresco
g. 100 zucchero semolato
g.  40 cacao amaro
g.  50 cioccolato fondente spezzettato
g.  25 maizena (amido di mais)
g.  25 burro semi-salato
n.     1 cucchiaino cannella in polvere
n.     1 punta di cucchiaino di polvere naturale di vaniglia
          biscotti a piacere

Procedimento
In un pentolino mescolate zucchero, amido e cacao.  Aggiungete a poco a poco il latte mescolando con una frusta a mano, in modo da sciogliere eventuali grumi.
Posizionate il pentolino su fuoco medio e, continuando a mescolare con la frusta, portate a primo bollore. Mescolate sempre non fermatevi mai.
A questo punto incorporate il burro continuando a mescolare e poi la vaniglia.
Togliete il pentolino dal fuoco e aggiungete il cioccolato spezzettato, mescolate con un cucchiaio di legno e unite la cannella in polvere.
Rovesciate la crema in una ciotola e,  prima di servire, fate raffreddare.
Servite accompagnandola con dei biscotti

CASTAGNOLE AL FORNO

Per la ricetta mi sono ispirata a quella trovata su www.pianetamamma.it
 Ingredienti
g. 200 acqua
g  200 farina antigrumi
g. 100 olio di semi di arachide
n.     4 uova intere 
n.      1 limone (la buccia grattugiata)
n.      1 pizzico di sale
        zucchero a velo

Procedimento
Accendete il forno e portatelo a 200°, poi rivestite con della carta forno due teglie da forno.
Mettete in una padella molto capiente, l’acqua, l’olio e il sale e mettetela sul fuoco; non appena i liquidi iniziano a bollire togliete dal fuoco e buttate tutta la farina in un sol colpo e, con una frusta a mano mescolate velocemente.
A questo punto, rovesciate l’impasto nel boccale dell’impastatrice e fate lavorare con la frusta piatta per farlo intiepidire.
Ad una ad una unite le uova e fate lavorare a lungo, poi unite la buccia grattugiata del limone.
Fate lavorare ancora e poi rovesciate l’impasto in una terrina
Con l’aggeggio per fare le palline di gelato, fate delle palline con l’impasto e posizionatele sulle teglie ricoperte di carta forno, attenzione non mettetene tante perché queste castagnole quintuplicano, io ne ho messe sei per teglia.
Infilate le teglie in forno e fate cuocere per 30-35 minuti circa. Se decidete di fare le palline più piccole diminuite il tempo di cottura.
Appena saranno cotte, togliete dal forno e spolverizzatele con dello zucchero a velo.

Se volete potete riempirli con della crema pasticcera oppure “pucciarli” nell’alchermes per dar loro sapore perché così come sono “sanno di poco”.

Sono meglio fritti, ma io odioooooooooo friggere!!!

venerdì 24 febbraio 2012

PANE FRANCESE CROCCANTE CON LA MDP


Ricetta presa dal libro “Macchina del pane” di Jennie Shapter – RL Gruppo Editoriale Srl ed eseguita da Oriana
Ingredienti
ml. 420 acqua naturale a temperatura ambiente
g.  600 farina bianca  per pane
g.    25 burro a temperatura ambiente
n.   1 ½ cucchiaino lievito di birra disidratato
n.     2 cucchiaini di sale

Procedimento
Versate l’acqua  nel cestello della macchina del pane e coprite l’acqua con la farina.
Mettete il sale e il burro negli angoli opposti del cestello, poi praticate un leggero incavo al centro della farina ed inserite il lievito.
Regolate la Mdp sul programma “pane francese”, crosta media.
Al termine della cottura togliete il pane dal cestello e fate raffreddare su una griglia.

giovedì 23 febbraio 2012

CHIACCHIERE AL FORNO


Questa ricetta l'ho trovata sul sito www.romaristora.it


Ingredienti
g. 500 farina autolievitante
g.  50 zucchero semolato
g.  50 burro
n.   3 uova intere + 1
n. 1/2 bicchiere di grappa
n.   1 limone (la buccia grattugiata)
       poco latte
       zucchero a velo

Procedimento
Preriscaldate il forno portandolo a 210°
Fate fondere nel microonde il burro.
Nel boccale dell'impastatrice mettete la farina, lo zucchero, il burro fuso, 3 uova intere, la grappa e la buccia grattugiata del limone. Fate impastare come fosse pasta all'uovo.

Tirate poi la pasta col mattarello e stendetela ad uno spessore di circa 2 - 3 millimetri.
Tagliatela poi con la rotella, formate le chiacchiere e adagiatele su delle placche da forno rivestite di carta forno.
Sbattete l'uovo rimasto con poco latte e spennellate le chiacchiere.
Infornate e fate cuocere per circa 10 minuti.
Quando saranno fredde imbiancatele con lo zucchero a velo.

Considerazioni: io preferisco le chiacchiere fritte mentre mia cugina Katia dice che sono migliori le mie. Ai posteri l'ardua sentenza

mercoledì 22 febbraio 2012

TORTELLI DI CARNEVALE ALLA MILANESE



E' nota la mia avversione al fritto, anzi, diciamo pure che detesto friggere ma, se qualcuno lo facesse al posto mio, mi sbaferei tutto quanto. 
Anni addietro ho provato a cucinare frittelle o tortelli ma alla fine il risultato non mi ha mai soddisfatto, ho sempre trovato migliori quelli acquistati in pasticceria.
Quest'anno ho voluto riprovare a cucinare questi tortelli che dalle nostre parti, in questo periodo troviamo nei negozi. Li potete trovare anche ripieni di crema pasticcera o di crema al cioccolato. Io li preferisco vuoti.

Questa ricetta è presa pari pari dal libro "Il Dolcissimo" di Fernanda Gosetti, Fabbri Editore.

Ingredienti
g. 225 farina 00
g. 200 acqua
g. 150 latte
g.  70 burro a pezzetti
g.  25 zucchero semolato
n.   4 uova intere
n.   1 limone (la buccia grattugiata)
n. 1/2 cucchiaino da caffè di sale fino
       olio per frittura (io uso l'olio di arachide ma potete usare anche strutto o olio Evo)
       zucchero a velo per la finitura

Procedimento
Setacciate la farina.
In una casseruola mettete l'acqua fredda, il latte, il burro e il sale e mettete sul fuoco.
Appena alzerà il bollore, togliete dal fuoco e buttateci la farina tutta in una volta. Mescolate bene in modo da non lasciare grumi.
Rimettete la casseruola sul fuoco continuando a mescolare. L'impasto comincerà a sfregolare e a staccarsi dalle pareti. Lasciatela sul fuoco, è importante che l'impasto si asciughi bene.
Sul fondo della casseruola si formerà come sabbia, non preoccupatevi l'importante che non si bruci.
Fate cuocere per circa 5 - 8 minuti, poi togliete dal fuoco, versate l'impasto nel boccale dell'impastatrice e fatelo raffreddare.
Quando l'impasto si sarà raffreddato azionate l'impastatrice, unite la buccia del limone grattugiata e un uovo alla volta; aggiungete l'uovo successivo solo quando il precedente si sarà ben amalgamato.  Alla fine aggiungete lo zucchero semolato.
Coprite con un tovagliolo e fate riposare l'impasto per un'ora.

Trascorsa l'ora di riposo, mettete sul fuoco due padelle piccole ma alte e metteteci l'olio.
Portate l'olio ad una giusta temperatura, se non fosse caldo i tortelli risulterebbero troppo unti e se fosse troppo caldo, il tortello cuocerebbe troppo velocemente all'esterno e non si gonfierebbe come dovrebbe.
Foderate alcune terrine con della carta assorbente da cucina e a questo punto cominciate "la filippica" della frittura.
Lavorate con due cucchiaini: con uno asporterete un cucchiaino di pasta e con l'altro, unto d'olio, farete scivolare la noce di impasto nell'olio bello caldo.
Non mettete troppi tortelli nell'olio altrimenti non avrebbero lo spazio per gonfiarsi bene oltre che a raffreddare troppo l'olio.
Man mano che i tortelli saranno cotti, scolateli dall'olio e metteteli nelle terrine foderate di carta.
A fine frittura mettete i tortelli in un contenitore e cospargeteli di zucchero a velo, non abbiate timore di metterne troppo, i tortelli non sono per niente dolci e un po' di zucchero a velo non fa per niente male.

Considerazioni: uffaaaaaaaaa, preferisco cmq. quelli che compro dal pasticciere!!!!!!  Mia cugina Katia invece li ha graditi molto perché per niente unti!
Cmq, se dovessi rifarle, aggiungerei un cucchiaio di zucchero all'impasto.

martedì 21 febbraio 2012

IL CARNEVALE AMBROSIANO


Il carnevale milanese segue il rito ambrosiano, ovvero il calendario liturgico introdotto da Sant’Ambrogio nel IV secolo. A Milano i festeggiamenti non finiscono di martedì grasso, ma durano fino al sabato antecedente la prima domenica di Quaresima.

La maschera di Carnevale  (da www.nonsolocittanova.it)


Meneghino è la maschera tipica di Milano, è una maschera della Commedia dell'arte.
La parola Meneghino (in dialetto milanese Meneghin) è un diminutivo del nome Domenico (dialettale Domenegh e Menegh). Vestito di una lunga giacca marrone, calzoni corti e calze a righe rosse e bianche, cappello a forma di tricorno sopra una parrucca con un codino stretto da un nastro, ancora oggi è protagonista dei carnevali milanesi.
Impersona un servitore rozzo ma di buon senso che, desideroso di mantenere la sua libertà, non fugge quando deve schierarsi al fianco del suo popolo. E' abile nel deridere i difetti degli aristocratici. 'Domenighin' era il soprannome del servo che la domenica accompagnava le nobildonne milanesi a messa o a passeggio. Durante l'insurrezione delle Cinque Giornate di Milano, nel 1848, fu scelto dai milanesi per le sue virtù come simbolo di eroismo. Meneghino è la tipica maschera dei milanesi e, come loro, è generoso, sbrigativo e non sa mai stare senza far nulla. Non è a caso che i milanesi vengano spesso chiamati i 'meneghini'. Ama la buona tavola e davanti ad una fetta di panettone possono anche salirgli le lacrime agli occhi, non solo perché ne è molto goloso, ma perché gli ricorda la sua Milano e il 'so Domm', di cui non smette mai di vantarsi.
Di origini incerte, la maschera venne introdotta in teatro nel '600 dalla fantasia del commediografo Carlo Maria Maggi, che gli ha dato l'immagine del personaggio popolare, giunta fino ai giorni nostri. Più avanti, Carlo Porta ha contribuito ad aumentarne la popolarità fino alla metà dell'Ottocento, epoca in cui Meneghino è diventato simbolo dell'animo patriottico milanese, contro la dominazione asburgica.
Nel Carnevale Ambrosiano è accompagnato da un'altra maschera popolare milanese, la Checca, diminuitivo dialettale di Francesca. L'affermazione di Meneghino come simbolo di Milano è relativamente recente, in precedenza, infatti, il personaggio milanese per eccellenza era Beltrame da Gaggiano (Baltramm de Gaggian). Beltrame è una maschera di origine milanese nata nel Cinquecento.
Spesso conosciuto con il soprannome di Beltrame de Gaggian (da Gaggiano), borgata della bassa milanese da cui trae origine, o anche "de la Gippa", per via della ampia casacca che solitamente indossa, rappresenta il personaggio del contadino stolto e fanfarone, capace solo di commettere grandi stupidaggini, volendosi mostrare più signore di quanto non sia.
Nel corso del '600 Beltrame impersonava tutte le parti di marito e veniva caratterizzato come un "compare furbo e astuto". Secondo la tradizione il personaggio deve la sua nascita all'illustre attore Nicolò Barbieri (Vercelli, 1576) che fece parte della Compagnia degli Accesi al servizio del Duca di Mantova.
Rimasto per molto tempo la maschera milanese per antonomasia, lascerà in seguito il posto a Meneghino.

Ed ecco un bel racconto trovato sul sito  www.orsettipadani.org

Bambini, sapete perchè a Milano, e nella sua diocesi, il carnevale dura fino al sabato, mentre nel resto del mondo finisce al martedì?
E' una bella storia: si dice che questa abitudine cominciò quando Sant' Ambrogio era il vescovo di Milano. La spiegazione dei milanesi era che siccome Gesù aveva fatto solo 40 giorni nel deserto, la quaresima doveva avere quasi la stessa durata... 6 settimane... da domenica a domenica. Il digiuno cominciava con la prima domenica di quaresima, e quindi bisognava far festa fino al sabato prima, invece di fermarsi al martedì; i milanesi facevano solo una piccola pausa il mercoledì delle ceneri, per poi ricominciare al giovedì...

Poi però, benché l'abitudine fosse tollerata, c'erano tanti che si lamentavano di questo privilegio di Milano, e ogni tanto qualcuno cercava di eliminarlo... ogni anno era una polemica... "... e Milano non è diversa dagli altri paesi," " ...e perchè loro si e noi no ..." le solite cose in cui si dicono in questi casi...
Poi un anno vi fu una tremenda epidemia di peste, davvero tremenda, e Milano restò chiusa, in quarantena, per tantissimo tempo. La gente, anche quelli che non erano ammalati, pativa la fame, perchè era proibito uscire dalla città, e all'interno delle mura non si riusciva a produrre abbastanza cibo per tutti.
Poi pian piano la situazione migliorò e, finalmente, le autorità diedero il permesso di riaprire la città, proprio il mercoledì delle ceneri. I poveri milanesi si ritrovarono a dover cominciare il digiuno di Quaresima, proprio appena finito il digiuno causato dalla peste...
Naturalmente, i milanesi avevano voglia di fare carnevale, almeno gli ultimi tre giorni rimasti prima della Quaresima, così il vescovo di Milano andò dal Papa, raccontò la storia della Peste, di come era stata brutta, e di come la gente avesse sofferto.
Il papa allora, commosso dal racconto del vescovo Carlo, cedette, e firmò una bolla, cioè un documento, in cui si dava alla Diocesi di Milano il diritto di festeggiare il carnevale ambrosiano fino al sabato che precede la 1° domenica di quaresima, per sempre.

lunedì 20 febbraio 2012

PANE SOLARE


Ricetta liberamente tratta dal blog http://saveursdailleurs.over-blog.com/
Ingredienti:
g.  600 farina di semola rimacinata
g.  600 farina Manitoba
g.  680 acqua a temperatura ambiente
g.    25 lievito di birra compatto
n.      6 cucchiai olio di girasole
n.      2 cucchiai di miele d’acacia
n.      2 cucchiaini di sale
n.      1 uovo
           semi vari misti (zucca, girasole, sesamo, lino, papavero)

Procedimento

Nel boccale dell’impastatrice mettete le due farine con il miele e il lievito di birra sbriciolato, azionate con il gancio; lentamente versate l’acqua e poi aggiungete l’olio a cucchiai.
Fate lavorare e poi aggiungete il sale e quindi n. 3 cucchiai di semi misti. Fate lavorare ancora per una decina di minuti.
Togliete l’impasto dal boccale e su una spianatoia spolverata di semola rimacinata, lavorate velocemente l’impasto poi dividetela in due palle una più grossa dell’altra.
Collocate le due palle in due grosse terrine, coprite con della pellicola trasparente e mettete a lievitare fino al raddoppio.
Rivestite una placca da forno con un foglio di carta forno e mettete un’altra placca sulla parte inferiore del forno.
A lievitazione avvenuta prendete l’impasto più grosso e stendetelo appiattendolo con le mani formando un cerchio, poi con una rotella taglia pizza praticate nel centro una croce e poi praticate altri 4 taglia suddividendo ulteriormente la pasta; in questo modo avrete ottenuto 8 lembi.
Piegate questi lembi verso l’esterno come da foto
Ora prendete l’impasto più piccolo, lavoratelo velocemente formando una palla che collocherete al centro, come da foto
Rimettete a lievitare fino al raddoppio e fino a che la pasta sarà diventata un tutt’uno formando un sole.
Accendete il forno portandolo a 200°. Nel frattempo prendete l’uovo e separate il tuorlo dall’albume: mettete un cucchiaio d’acqua nell’albume e un cucchiaio d’acqua nel tuorlo.
Sbattete albume e acqua e con questa glassa spennellate i raggi inferiori del sole; sbattete il tuorlo con il latte e spennellate il centro e i raggi superiori del sole. Ora prendete i semi di papavero e di girasole e cospargete la parte centrale del pane.
Buttate un paio di cubetti di ghiaccio sulla placca collocata sul fondo del forno e infornate il pane, fate cuocere per 15 minuti e poi abbassate la temperatura a 190°, proseguite la cottura per altri 25 minuti.

domenica 19 febbraio 2012

PANE CON GRANO BULGUR E FARINA SPELTA CON LA MDP

Ricetta presa dal libro “Macchina del pane” di Jennie Shapter – RL Gruppo Editoriale 



Ingredienti per una pagnotta da 1 kg.

g. 375 farina Manitoba
g. 175 farina di spelta
g. 250 acqua a temperatura ambiente
g. 125 latticello
g.  3,5 lievito di birra disidratato
n.    4 cucchiai di grano bulgur
n.    2 cucchiaini succo di limone
n.    2 cucchiaini sale
n.    1 cucchiaio zucchero semolato

Procedimento

Bagnate il grano bulgur con acqua calda poi scolatelo con un colino.
Mettete nel cestello della Mdp l’acqua, il latticello e il succo di limone.
Spolverizzate sopra le due farine,  poi il grano bulgur, assicurandovi che coprano completamente l’acqua, poi mettete il sale e lo zucchero agli angoli opposti del cestello, al centro fate un solco e mettete il lievito di birra disidradato.
Regolate la mdp sull’impostazione pane bianco/normale, crosta media, dose grande. Date l’avvio.
A fine cottura, togliete il pane dal cestello e mettetelo su una griglia a raffreddare.

venerdì 17 febbraio 2012

BORDATINO


Per questa ricetta toscana, mi sono ispirata a quella che Candy, amica di internet, ha pubblicato nel suo blog, la ricetta originale la trovate qui
Erano anni che volevo assaggiare questo piatto ma non c’era mai l’occasione giusta, finalmente mi sono decisa e ho comprato il cavolo nero; naturalmente, come il mio solito, mi sono scordata alcuni ingredienti essenziali, tipo i fagioli secchi o il finocchio selvatico, quindi come fagioli ho utilizzato quelli in scatola di una nota marca che rimangono belli sodi senza diventare poltiglia.

Ingredienti per 8 persone
g. 600 cavolo nero
g. 200 pancetta
n.     2 scatole di fagioli borlotti
n.  1 ½ farina di mais a persona
n.     1 cipolla bionda
n.     2 gambi di sedano
n.     2 carote
n.     1 porro
n.     2 patate medie
n.     1 cucchiaio concentrato di pomodoro
          brodo vegetale bollente, a volontà
          sale, pepe, salvia
          olio evo

Procedimento
Lavate il cavolo nero e tagliatelo grossolanamente; tagliate a dadini la pancetta.
Mondate le verdure e tagliatele a dadini poi mettetele in una grossa padella a soffriggere con dell’olio evo, aggiungete la pancetta a dadini. Fate cuocere a fiamma vivace per una decina di minuti.
Mettete il concentrato di pomodoro in un bicchiere e mischiatelo con un mestolino di brodo, aggiungetelo alle verdure, fate cuocere ancora per una decina di minuti.
Ora aggiungete il cavolo nero a pezzetti aggiungendo qualche mestolo di brodo bollente. Nel frattempo mettete i borlotti in una terrina, aggiungete un paio di mestoli di brodo bollente e passate al minipimer poi versate nella padella.
Fate cuocere per circa un ora e mezza aggiungendo ogni tanto del brodo bollente, tenete conto che il liquido dovrà cuocere la polente, quindi non lesinate. Salate e pepate.
Quando il cavolo sarà cotto, aggiungete lentamente la farina di mais facendo attenzione a non formare grumi, fate cuocere per circa 35 minuti aggiungendo di tanto in tanto liquido se dovesse diventare denso. Servire con un filo d’olio evo.


Noi l'abbiamo mangiato accompagnandolo con un buon bicchiere di vino acquistato alla "Sagra della zuppa alla paesana" a S.Maria del Giudice (LU).
Sull'etichetta della bottiglia vi è questa citazione:
...per la mitica zuppa 
un fior di buon vino, 
assaporo la vita ...
... strizzo l'occhio al ... destino!
(Dante)

mercoledì 15 febbraio 2012

ORANGE CHIFFON CAKE


Per eseguire questa ricetta me ne sono studiata un po’ e poi ne ho fatto un assemblaggio. Mi sono ispirata a quella di Concetta come pure quella di joyofbaking. Il risultato è stato questo.

Ingredienti
g.  285 farina autolievitante
g.   300 zucchero Zefiro
ml. 195 spremuta d’arancia Navel
ml. 120 olio di soia
n.      7 uova intere + n. 1 albume
n.      1 limone, la scorza grattugiata
n.      ½ cucchiaino Cremor Tartaro
n.     1  cucchiaino sale
n.     1 cucchiaio succo di limone fresco
n.     1 cucchiaino estratto di vaniglia

Attrezzatura: stampo per ciambellone americano dal diametro cm. 25

Procedimento
Accendete il forno e portatelo a 175°.
Dividete le uova, in una terrina mettete i tuorli e nel boccale della planetaria mettete gli albumi. Grattugiate la buccia del limone.
In una terrina setacciate la farina con g. 200 di zucchero e il sale, mescolate. Aggiungete i tuorli, l’olio, la buccia grattugiata e l’essenza di vaniglia. Sbattete con le fruste elettriche fino a formare un composto gonfio e spumoso.
Cominciate a montate gli albumi a neve, aggiungete il cremor tartaro e il succo di limone, continuate a far lavorare. Sempre montando gli albumi, aggiungete lo zucchero rimanente un cucchiaio alla volta;  gli albumi devono essere montati a neve fermissima e si devono formare dei picchi rigidi.  Sempre montando aggiungete l’estratto di vaniglia.
Togliete il boccale dalla planetaria e in tre volte aggiungete gli albumi montati al composto di uova, fatelo molto delicatamente in modo da non sgonfiare gli albumi.
Versate l’impasto nello stampo americano, livellate bene e poi infilate in forno a cuocere per almeno un’ora, avendo l’accortezza di abbassare a 160° dopo la prima mezz’ora.
Appena è cotto, togliete lo stampo dal forno e mettetelo a raffreddare a testa in giù appoggiato ad una bottiglia; lasciate raffreddare per circa 2 ore.
Quando è completamente freddo, prendete un coltello e passatelo ai lati dello stampo in modo da staccare il ciambellone.
Tagliate le fette con un coltello seghettato.

martedì 14 febbraio 2012

PANINI PISTOLET CON FARINA DI SEGALE


Ricetta presa dal libro “Macchina del pane” di Jennie Shapter – RL Gruppo Editoriale Srl ed eseguita da Oriana
Ingredienti:
ml. 290 acqua naturale a temperatura ambiente
g.  395 farina di segale
g.    50 farina bianca  per pane + un poco per spolverizzare
g.    25 burro a temperatura ambiente
n.     2  cucchiai latte scremato in polvere
n.   1 ½ cucchiaino lievito di birra disidratato
n.     2 cucchiaini di sale + n. 1 cucchiaino per la glassa
n.     2 cucchiaini zucchero superfino

Procedimento
Versate l’acqua  nel cestello della macchina del pane e coprite l’acqua con le farine; aggiungete il latte scremato in polvere.
Mettete i due cucchiaini di sale, lo zucchero e il burro in angoli opposti del cestello, poi praticate un leggero incavo al centro della farina ed inserite il lievito.
Regolate la Mdp sul programma “impasto per farina integrale”.
Al termine del programma di impasto, togliete la pasta dal cestello,  picchiettatela leggermente e dividetela in 12 pezzi. Coprite con pellicola trasparente unta per non farli seccare e, uno alla volta, date loro la forma di una palla, poi arrotolando ogni pezzo su una superficie infarinata date loro una forma ovale.
Mettete i panini su placche da forno rivestite di carta forno e fateli lievitare fino al raddoppio.
Preriscaldate il forno a 220°.
In un bicchiere mettete un cucchiaio d’acqua tiepida e un cucchiaino di sale e con questo liquido spennellate ogni panino, quindi spolverizzate ogni panino con della farina in superficie.
Prendete un cucchiaio di legno e ungete il manico con dell’olio: un panino alla volta e tenendo il cucchiaio di legno orizzontalmente, schiacciateli fin quasi a dividerli a metà. Rimettete la pellicola trasparente e fate riposare ancora una decina di minuti.
Cuocete in forno a temperatura, per circa 15-20 avendo l’accortezza di gettare sul fondo del forno un cubetto di ghiaccio per formare umidità nel forno, prima di infilare le teglie.
A cottura ultimata metteteli a raffreddare su una griglia.

domenica 12 febbraio 2012

PANE A MARGHERITA


Questo pane l'ho fatto con la farina per Pane nero ai 7 cereali della Mulino Spadoni, ho seguito la ricetta stampata sul pacchetto. Unica variazione la diminuzione del lievito di birra portato a 10 g. per 500 g. di farina e aggiunta di ulteriori semi: girasole e papavero.
Questa farina la uso spesso, mi piace molto il risultato.
Questo pane poi è fantastico: poca mollica e molto saporito

PANE CON FARINA KAMUT E LIEVITO NATURALE


Questo pane lo facevo spesso quando utilizzavo il lievito naturale e quindi panificavo almeno una volta la settimana; ora Lievitino Mio riposa nel congelatore fino a data da destinarsi

Ingredienti: 

- g. 250 farina Kamut 
- g. 250 farina Manitoba integrale 
- g. 150 lievito naturale  
- n. 1 cucchiaino di malto 
- n. 1 cucchiaio di olio evo 
- g. 10 sale 
- g. 270 acqua (circa, da regolarsi) 

Procedimento

Ho fatto i canonici 2 rinfreschi al Lievitino Tesorone Mio 
Nella ciotola della planetaria ho messo tutti gli ingredienti tranne il sale e ho fatto lavorare a velocità 1, poco dopo sono passata a velocità 2, ho controllato e ho dovuto aggiungere un goccio d'acqua, ho aggiunto il sale e ho fatto lavorare per una decina di minuti, 
ho preso l'impasto e ho fatto lievitare coperto con la pellicola in luogo tiepido per un paio d’ore, poi ho “fatto una ripresa” dandogli la forma di una pagnotta tonda e ho messo sulla placca da forno con carta forno, quindi ho fatto lievitare per 10 ore.
A lievitazione avvenuta, ho acceso il forno a 200° e nella parte più bassa del forno ho messo un vassoio, su cui ho buttato un paio di cubetti di ghiaccio un attimo prima di infilare la pagnotta, in modo di formare il vapore necessario per la crosta.
Ho fatto cuocere per 15 minuti e poi ho abbassato il forno a 190°. Poi ho fatto cuocere per altri 25 minuti.
Per controllare se il pane è cotto bene, basta battete con le nocche delle dita la parte sottostante del pane, deve suonare come vuoto.
Questo pane è buonissimo, viene di un colore abbastanza scuro anche all'interno, dato dalla farina integrale e dal malto; il malto poi gli dà quel sapore che aggiunto al profumo del lievito naturale è fantastico!

venerdì 10 febbraio 2012

INSALATA DEPURATIVA DI FINOCCHI E ARANCE



Ingredienti
n. 1 finocchio
n. 2 arance
n. 1 mela verde (Granny Smith)
      sale rosa dell’Himalaya
      pepe bianco
      aceto di mele
      olio Evo

Procedimento
Mondate il finocchio, lavatelo e tagliatelo in quattro; lavate e pelate la mela, togliete i semi interni e dividetela in quarti; pelate a vivo le arance avendo cura di raccogliere il succo in una terrina.
Con una mandolina affettate sottilmente il finocchio e le mele e mettetele nella stessa terrina in cui avete messo il succo d’arancia; aggiungete le fettine di arancia pulite.
In una piccola bacinella macinate il sale e il pepe q.b., aggiungete l’aceto, l’olio ed emulsionate; aggiungete questa emulsione nella terrina e mescolate.

mercoledì 8 febbraio 2012

OGGI SALSIAMO!

SALSA ALLE FRAGOLE

Ingredienti
n. 2 cestini Fragole
g. 50 acqua
g. 50 zucchero

Procedimento
Frullare le fragole
Preparare lo sciroppo: far bollire l'acqua con lo zucchero almeno per 5 minuti in modo che lo zucchero non cristallizzi più. 
Aggiungere le fragole frullate e far bollire.
Filtrare con lo chinois per eliminare i semini delle fragole.
Servire fredda


SALSA AL BASILICO

Ingredienti
g. 50 acqua
g. 50 zucchero
basilico, una manciata di foglie

Procedimento
Fare uno sciroppo con acqua e zucchero, lasciate bollire almeno 5 minuti affinché; lo zucchero non cristallizzi più.
Togliete dal fuoco e gettatevi la manciata di basilico. Lasciate in infusione. Lo sciroppo si colorerà; leggermente, va bene così
Filtrate.

Si serve in accompagnamento con altre salse su dolci, tipo panna cotta o altri dolci al cucchiaio.


lunedì 6 febbraio 2012

CHARLOTTE DI SAVOIARDI CON SEMIFREDDO AL TORRONE

Ricetta trovata sul sito www.giallozafferano.it a cui ho apportato qualche modifica.
Questo dolce è stato fatto a quattro mani perché odiando io il torrone, mi sono avvalsa dell’aiuto della mia futura cognata, Liliana che ha provveduto a sminuzzarmi il torrone

Ingredienti
g. 500 mascarpone
g. 400 latte fresco
g. 300 torrone duro
g. 200 panna fresca
g. 100 zucchero semolato
n.  30 (circa)savoiardi
g.  10 colla di pesce (alias n. 5 fogli)
n.    1 cucchiaino di caffè solubile
n.    1 cucchiaino estratto di vaniglia
n.    1 cucchiaio liquore al caffè

per la salsa
g. 100 cioccolato fondente 70%
g.  50 latte fresco
g.  50 panna fresca
g.  10 burro

Stampo a cerniera da 22 cm.

Procedimento
Con pazienza e fatica Liliana ha spezzettato il torrone col coltello e poi l’abbiamo sminuzzato nel mixer, infime l’abbiamo messo in una grossa ciotola.
Nel frattempo abbiamo messo la colla di pesce a rinvenire in acqua fredda e semimontato la panna con le fruste elettriche.
Abbiamo messo sul fuoco un pentolino con lo zucchero e solo g. 100 di latte che abbiamo portato ad ebollizione, abbiamo fatto bollire per 3 minuti, poi abbiamo tolto il padellino dal fuoco e abbiamo aggiunto la colla di pesce ammorbidita e strizzata dall’acqua in eccesso. Abbiamo mescolato bene.
Nella ciotola col torrone abbiamo messo g. 200 di latte e abbiamo mescolato bene. Poi abbiamo aggiunto il mascarpone, l’estratto di vaniglia, la panna semimontata e abbiamo amalgamato con la frusta a mano in modo da non smontare la panna. Quindi abbiamo messo il composto in frigo a rassodare leggermente.

Abbiamo appoggiato il cerchio su un piatto da portata e dopo aver misurato i savoiardi, abbiamo deciso di tagliare via la punta ai savoiardi in modo da farli restare bene in piedi. Ergo, Liliana ha tagliato via tutte le punte.

In un piatto abbiamo messo i restanti g. 100 di latte con il cucchiaino di caffè solubile e il liquore al caffè; abbiamo mescolato bene e poi filtrato il liquido.
Facendo attenzione a inumidire leggermente i savoiardi con questo caffèlatte ciucco, abbiamo posizionato i biscotti in modo da foderare il cerchio apribile. Attenzione, i biscotti devono essere solo leggermente inumiditi altrimenti avremo uno “spatascio” di charlotte. Dopo aver foderato lo stampo, abbiamo provveduto a sistemare i savoiardi inumiditi anche sul fondo dello stampo.
Abbiamo tolto la crema dal frigo e riempito lo stampo. Poi abbiamo sigillato il tutto con la pellicola trasparente e messo in frigo per almeno quattro ore; noi, per esempio, lo abbiamo lasciato tutta la notte per poterlo mangiare il giorno dopo, la domenica.

Per la salsa al cioccolato: in un pentolino abbiamo messo latte, panna e burro, portato quasi ad ebollizione; tolto il padellino dal fuoco abbiamo aggiunto il cioccolato spezzettato e cominciato a mescolare fino a completo scioglimento del cioccolato.
Abbiamo versato la crema intiepidita sul composto di torrone e livellato bene e poi rimesso in frigo per far solidificare la salsa al cioccolato.

Facendo attenzione a staccare lo stampo dal dolce, abbiamo decorato il dolce con un nastro colorato che abbiamo tolto in seguito, davanti ai nostri ospiti.

sabato 4 febbraio 2012

PANE AI SEMI MISTI


Ricetta presa dal libro “Macchina del pane” di Jennie Shapter – RL Gruppo Editoriale 
Ricetta eseguita da Oriana

Ingredienti:
ml. 280 acqua naturale a temperatura ambiente
g.  400 farina bianca  per pane
g.  100 farina di segale
g.  125 semi vari (zucca, girasole, sesamo, lino)
g.     5 lievito di birra disidratato
n.      2 cucchiai olio evo
n.     1 cucchiaio di zucchero
n.     2 cucchiaini di sale

Procedimento
Versate l’acqua  e l’olio nel cestello della macchina del pane e coprite l’acqua con le due farine.
Mettete il sale e lo zucchero negli angoli opposti del cestello, poi praticate un leggero incavo al centro della farina ed inserite il lievito.
Regolate la Mdp sul programma “solo impasto” ,versate i semi negli ultimi cinque minuti del ciclo d’impasto, il programma della mia Mdp prevede 1 ora di lievitazione.
Al termine del ciclo mettete l’impasto su una superficie leggermente infarinata e schiacciatelo con delicatezza .
Ungete leggermente una placca da forno.
Date all’impasto la forma di una pagnotta piatta e rotonda, fate un buco al centro con un dito, allargate gradatamente fino ad ottenere un anello.
Mettete l’anello sulla placca da forno, copritelo con della pellicola trasparente unta e lasciatelo riposare in un luogo caldo fino al raddoppio.
Preriscaldate il forno a 220° C.
Prima di infornare praticate delle incisioni a raggiera sulla pagnotta dall’interno verso l’esterno.
Fate cuocere  per 30 – 35 minuti.
Al termine della cottura fate raffreddare su una gratella.