sabato 31 marzo 2012

GLI ABBRACCI DI SILMARILLION


Ancora biscotti per Silma, questa volta ha riprodotto gli abbracci sempre con la ricetta del Mulino Bianco che si trova sul retro della confezione
Ingredienti per l’impasto alla panna:
g. 250 farina 00
g. 100 zucchero semolato
g.  95 burro a temperatura ambiente
n.   3 cucchiai da cucina di panna fresca
n.   1 cucchiaio di miele millefiori
n.  ½ bustina di lievito
n.   1 pizzico di Sale
Ingredienti per l’impasto al cioccolato:
g. 260 farina 00
g.  120 zucchero semolato
g.  100 burro
g.   30 cacao amaro in polvere
g.   40 latte fresco
n.     1 uovo
n.     ½ bustina di lievito
n.     1 pizzico di sale
Preparazione dell’impasto alla panna
Montare il burro e lo zucchero fino ad ottenere una crema morbida, quindi aggiungere gli altri ingredienti, amalgamando per ultima la farina insieme alla mezza bustina di lievito.

Preparazione dell’impasto al cacao
Lavorare il burro e lo zucchero, come per l’impasto alla panna. Allo stesso modo aggiungere gli altri ingredienti, lasciando per ultimi la farina e il lievito.

Far riposare sempre l'impasto, specie quello al cacao che risulta più umido.

Preparazione dei biscotti:
fare dei salamini d'impasto di 1 cm. di spessore e 5 cm. di lunghezza. Unire sui bordi le due metà delle ciambelline e adagiarle su una teglia ricoperta con carta da forno.

Cuocere in forno già a temperatura a 180° e per 10-15' .
Conservare i biscotti in un contenitore ermetico.


Silma

giovedì 29 marzo 2012

SEPPIE CON POLENTA


Ricetta liberamente ispirata ad una trovata sul 5° volume dell’Enciclopedia della Cucina Italiana della Biblioteca di Repubblica
Ingredienti per 4 persone
Kg.   1 seppie
n.     1 cipolla
n.     1 fesa d’aglio
n.     3 cucchiai olio Evo
dl.    2 vino bianco secco
n.     1 cucchiaio concentrato di pomodoro
n.     1 mazzetto di prezzemolo
g. 200 farina di polenta
Lt.    1 acqua
n.      1 cucchiaio olio Evo
          Sale grosso e pepe

Procedimento
Prima di tutto pulite le seppie, non è molto simpatico, ma le seppie vanno private dell’osso,  della pellicina esterna ed interna e infine della vescichetta d’inchiostro; alla fine lavatele e mettetele in un scolapasta. Lavate il prezzemolo e tritatelo. Sciogliete il concentrato di pomodoro nel vino.
Mettete sul fuoco una pentola di rame con il litro d’acqua e quando sarà quasi in ebollizione salate l’acqua, metteteci un cucchiaio di olio Evo e, lentamente, rovesciate la farina di polenta mentre mescolate con una frusta a mano in modo da non formare grumi; portate a cottura continuando “a menare la polenta” con un cucchiaio di legno. Ci vorranno circa 40-45 minuti. Se avete il paiolo in rame elettrico molto meglio, ci penserà da solo a menare la polenta.
Nel frattempo, in una padella mettete l’olio, l’aglio vestito e la cipolla sbucciata e tritata, fate soffriggere poi aggiungete le seppie e il prezzemolo e fate insaporire per circa 5 minuti.
Ora alle seppie aggiungete il vino con il concentrato e fate cuocere per circa 30 minuti con coperchio. Io non ho salato.
A fine cottura insaporite con una bella macinata di pepe e buttate l'aglio.
Servite le seppie con la loro puccia, accompagnandole con la polenta ormai pronta.

martedì 27 marzo 2012

TORTA DI MELE DEGLI HOBBIT


Ricetta presa dal libro “A tavola con gli Hobbit-Ricette emenù della Terra di Mezzo” di Cinzia Gregorutti – Luisa Vassallo edito da Ancora

“… e torta di mele!” disse Bifur (Lo Hobbit, pag. 23)

Ingredienti
g. 250 panna fresca
g. 150 farina auto lievitante
g  150 zucchero Zefiro
g.   50 amido di mais
n.     2 mele grandi
n.     2 uova intere 
n.     1 limone (il succo)
n.     1 pizzico estratto di vaniglia in polvere
n.     1 cucchiaio Rum

Procedimento
Accendete il forno e portatelo a 180°, imburrate ed infarinate una teglia da 24 cm.
Sbucciate le mele e tagliatele a fette, mettetele in un piatto e cospargetele con un cucchiaio di zucchero, il succo di limone e il rum.
In una grossa ciotola mettete lo zucchero, la panna e mescolate con una frusta a mano; aggiungete i due tuorli e la farina, mescolate.
Montate a neve i due albumi e poi aggiungeteli al composto mescolando dal basso verso l’alto per non smontarli.
Versate l’impasto nella teglia imburrata, infilate le mele nell’impasto e poi rovesciate sopra il liquido.
Infornate e fate cuocere per 50 minuti.

domenica 25 marzo 2012

LA FONDUE BOURGUIGNONNE

Ci sono caccavelle che forse non acquisteremmo mai, ma grazie alla raccolta punti di alcuni supermercati può accadere che ogni tanto capiti un aggeggio che dobbiamo per forza avere e ci chiediamo perfino come abbiamo potuto farne senza sin’ora.
Ecco, il fornelletto della bourguignonne è una di queste caccavelle, da quando Marika ne è entrata in possesso lo utilizza spesso nelle cene con gli amici.
Ingredienti per 4 persone:
700 gr di filetto di manzo
300 gr di pollo
Olio di semi di arachide
Timo
Alloro
Rosmarino
Una patata
Salse a piacere
Pane

Procedimento:
Due o tre ore prima della preparazione mettere nell’olio per aromatizzarlo, il timo, l’alloro e qualche ramo di rosmarino.
Privare la carne di grasso e pellicine. Tagliarla a cubetti di uguale dimensione e non troppo piccoli per evitare che brucino. Riporli su un piatto da portata dal quale ogni ospite potrà servirsi liberamente.
La carne ideale per la Bourguignonne è il filetto di manzo, ma è possibile utilizzare a piacere pollo, maiale, vitello. E’ preferibile evitare la salsiccia, in quanto il grasso rovinerebbe l’olio.
Filtrare l’olio per eliminare le erbe aromatiche, che altrimenti brucerebbero. Versare l’olio nell’apposito fornelletto da bourguignonne, e mettere all’interno una mezza patata sbucciata che permette all’olio di non annerire e riduce gli schizzi. 
A metà cena sostituirla con l’altra metà.
Riporre le salse nelle ciotole. Le salse che ho utilizzato sono maionese, senape, salsa rosa, salsa bourguignonne, salsa tartara, salsa alle erbe. Viene spesso usata come accompagnamento anche la salsa bernese.
A scelta è possibile arricchire la tavola con pane, contorni vari come verdure grigliate, crocchette, sottaceti e sottoli, per riempire le attese della cottura della carne.
Ogni commensale sarà munito della forchettina apposita con la quale infilzare la carne per cuocerla nell’olio. Il grado di cottura dipende dal gusto personale.
La carne verrà gustata intingendola nelle varie salse.

Maki1417

venerdì 23 marzo 2012

MUFFIN AL CIOCCOLATO BIANCO E SCIROPPO D’ACERO


Ricetta presa dal libro “200 Cupcake” di Joanna Farrow – DeAgostini
Questa ricetta è dedicata alla mia futura cognata che adora il cioccolato bianco, a me invece non piace proprio
 Ingredienti per 18 muffin
g. 300 farina auto lievitante
g. 250 latte
g. 125 zucchero grezzo di canna
g. 125 cioccolato bianco
g.  75 noci
g   50 burro salato a temperatura ambiente
g.   50 sciroppo d’acero
n.     1 uovo intero

Procedimento
Accendete il forno e portatelo a 180°; in uno stampo per muffin posizionate n. 18 pirottini di carta
Spezzettate il cioccolato e mettete da parte; tritate grossolanamente le noci e mettete da parte; fate fondere il burro nel microonde per circa trenta secondi.
In una terrina mettete la farina, lo zucchero e mescolate; in un’altra terrina sbattete con le fruste elettriche l’uovo con il latte, lo sciroppo d’acero e il burro fuso.
Ai liquidi aggiungete gli ingredienti secchi, mescolate velocemente fino a che siano appena amalgamati, poi aggiungete il cioccolato e le noci tritate.
Suddividete il composto nei pirottini di carta quindi infilate in forno e fate cuocere per 20-25 minuti, poi sfornate e fate raffreddare su una gratella.

mercoledì 21 marzo 2012

I RIGOLI DI SILMARILLION


Silmarillion prosegue con la sua produzione di biscotti, questa volta ha riprodotto i rigoli sempre con la ricetta della Mulino Bianco che si trova sul retro della confezione
Ingredienti
g. 500 farina 00
g. 180 zucchero semolato
g. 100 burro a temperatura ambiente
n.     1 uovo
n.     2 cucchiai di miele millefiori 
g.   40 latte 
n.     1 bustina di lievito per dolci
n.     1 pizzico di sale
 
Procedimento
Montare il burro con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso. Aggiungere tutti gli ingredienti lasciando per ultimi farina e lievito.
Io ho usato l'impastatrice e devo dire che le dosi sono proprio corrette, basta lasciar lavorare la macchina.
Stendere una sfoglia di 3 mm e tagliare i biscotti con uno stampino rettangolare, le striscette si possono fare con un coltello ma io ho usato il bordo di una spatola. Posizionare i biscotti su teglie rivestite da carta forno.
Cuocere a 180° per 10/15 minuti. 

Silma

lunedì 19 marzo 2012

PANE CON RISO LUNGO INTEGRALE, AVENA E POLENTA, CON LA MDP


Ricetta liberamente ispirata a quella trovata nel libro “Macchina del pane” di Jennie Shapter–RL - Gruppo Editoriale srl
Ingredienti per una pagnotta
g. 300 acqua naturale a temperatura ambiente
g. 325 farina di grano duro
g.   50 farina integrale
g.   50 farina di polenta (fioretto)
g.   50 fiocchi d’avena
g.   10 lievito di birra fresco compatto
n.    2 cucchiai di latte scremato in polvere
n.    2 cucchiai di olio di girasole
n.    2 cucchiai di golden syrup
n.    1 cucchiaino da caffè di malto d’orzo
n.    2 cucchiaini sale fino

         Stampo per plum-cake da 23x13 cm.

Procedimento
Fate cuocere il riso in acqua salata come da istruzioni sulla confezione poi scolatelo e mettetelo da parte.
In una terrina capiente mischiate le tre farine e il malto d’orzo amalgamando bene, poi aggiungete i fiocchi d’avena, mescolate.
Nel cestello della mdp mettete l’acqua e l’olio, poi versateci sopra le  farine e spolverizzate con il latte in polvere.
Praticate un incavo negli angoli opposti del cestello e mettete il sale da una parte e i due cucchiai di golden syrup dall’altra; poi al centro del cestello scavate ancora e metteteci il lievito sbriciolato.
Azionare la mdp sul programma “solo impasto”. Premete l’avvio. Negli ultimi cinque minuti di impasto aggiungete il riso bollito. Fate proseguire la lavorazione della mdp.
Dopo la prima lievitazione togliete l’impasto dal cestello e sgonfiatelo, suddividetelo in 6 parti formando dei filoncini lunghi 13 cm. e posizionateli uno accanto all’altro nello stampo.
Mettete a lievitare luogo caldo fino a quando l’impasto ha raggiunto l’orlo dello stampo. Nel frattempo accendete il forno e portatelo a 220°
A lievitazione avvenuta infornate e fate cuocere per circa 35/40 minuti, poi sformatelo e fatelo raffreddare su una griglia.

La prossima volta proverò a rifarlo dimezzando la dose del lievito

domenica 18 marzo 2012

TORELLI L’EROE E LE CINQUE GIORNATE DI MILANO


Da “101 Storie su Milano che non ti hanno mai raccontato” di Francesca Belotti – Gian Luca Margheriti – Newton Compton Editori

E’ la mattina di lunedì 20 marzo 1848. Anche oggi la città si è svegliata sotto un cielo plumbeo, a tratti pioviggina.
Intorno al Duomo i suoni delle cannonate arrivano attutiti. Milano non sembra nel pieno della battaglia. I cittadini che passano dalla piazza per raggiungere le barricate, o per cercare armi e munizioni, o più semplicemente alla ricerca di qualcosa da mangiare, si fermano e alzano gli occhi al cielo. Un uomo sta scalando la guglia più alta della cattedrale. Si tratta di Luigi Torelli, un eroe della rivoluzione.
Quella mattina si è alzato all’alba e in compagnia di Scipione Bagaggia ha deciso di salire sul Duomo. I suoi concittadini hanno bisogno di un segno, devono sapere che quella guerra si può vincere e che la libertà è davvero a portata di mano.
Ignorando la possibilità che gli austriaci abbiano minato il tetto, i due uomini si inerpicano per le scale del Duomo fino allo spiazzo ai piedi della guglia principale. Qui il solo Torelli, con la bandiera avvolta addosso, sfida le ultime decine di metri di salita fino a trovarsi faccia a faccia con la Madonnina. Allora spiega il tricolore e lascia che il vento portatore di pioggia lo faccia garrire contro il cielo grigio. Dalla piazza la cittadinanza accompagna la vista della bandiera con urla e applausi. Ora Milano è davvero pronta per la vittoria finale, ma c’è ancora molto da fare.
L’insurrezione, quella che verrà poi ricordata come le Cinque Giornate, era cominciata tre giorni prima, il 18 marzo. Ci si era arrivati come sempre, per una serie di piccole cause concatenate, che avevano fatto perdere il controllo di una situazione già esplosiva di per sé. Il governo austriaco schiacciava Milano sotto il suo tallone autoritario da più di trent’anni. Tutti i moti rivoluzionari si erano risolti in una bolla di sapone. Ma ora il mondo era maturo per qualcosa di nuovo.
Pio IX, salito al soglio pontificio nel ’46, si scagliò senza remore contro gli invasori austriaci. Anche i Milanesi acquistarono coraggio e nei primi giorni del ’48 indirono lo sciopero del fumo. La popolazione smise di fumare e di giocare al lotto, entrambi monopoli imperiali, per far perdere ingenti quantità di denaro al governo austriaco.
La situazione scappò subito di mano agli invasori, che lasciarono i militari liberi di fare quello che volevano, pur di far tornare ai milanesi la voglia di fumare. I soldati ovviamente usarono il pugno di ferro e in breve a Milano si contarono i primi morti. A fine giornata i morti erano parecchi. Questo causò la definitiva rottura tra i milanesi e il governo austriaco. Milano diventò una città fantasma. Non si usciva più la sera, chi non aveva ragioni lavorative per spostarsi restava chiuso in casa con le serrande abbassate. Nessuno voleva incrociare un austriaco. Nemmeno per sbaglio.
Ma come il fuoco che cova sotto la cenere, fu sufficiente un piccolo alito di vento per scatenare un incendio. E quel poco di vento arrivò la sera del 17 marzo, quando a Milano giunse la notizia dell’insurrezione avvenuta a Vienna e delle conseguenti concessioni che l’imperatore aveva fatto ai cittadini.
La mattina dopo la popolazione si riunì al Broletto. L’intenzione era quella di costringere il podestà, Gabrio Casati, a marciare fino al palazzo del Governo, in corso Monforte, e chiedere al governatore austriaco Spaur di rimettere i poteri nelle mani della città e dei suoi governanti. Quello che i milanesi ancora non sapevano era che Spaur era già fuggito, lasciando tutto il potere nelle mani di Maximilian O’Donnel.
Il corteo si mosse per le strade di Milano in maniera disordinata. Un numero sempre maggiore di persone si unì alla folla diretta dal governatore. La gente cominciò ad affacciarsi alle finestre e a inneggiare all’Italia e a Pio IX. La rivolta stava per scoppiare.
I milanesi ebbero facilmente ragione delle guardie del governatore e riuscirono a fare prigioniero O’Donnel. Nel frattempo il feldmaresciallo Radetzky dichiarò lo stato di assedio e preparò le truppe al combattimento. Era la guerra.
La prima barricata, costruita con qualunque cosa capitasse a tiro, mobili lanciati dalle finestre delle case, botti, addirittura carrozze o libri, sorse davanti alla chiesa di San Damiano. Qualunque cosa diventava un’arma: un bastone, dei chiodi, gli utensili da cucina. Si dovevano fronteggiare le cinquecentomila baionette austriache arrangiandosi come si poteva.
I milanesi combatterono con un coraggio da leoni e sembrano azzeccate le parole che Ignazio Cantù usa nel suo libello sulle Cinque Giornate, uscito solo sei giorni dopo la fine degli scontri: “Noi popolo dabbene, socievole, cordiale, elegante, improvvisammo un esercito di eroi; vidi una gioventù affatto muova alle armi, combattere con la tattica di un veterano: vidi vecchi, donne, fanciulli dallo spavento della legge marziale volare d’improvviso come lioni alla vittoria sui loro oppressori”.
Mentre le campane suonavano a distesa per tutta la città fino a spezzarsi, i milanesi innalzarono barricate in tutte le vie. Secondo Carlo Cattaneo, padre della rivoluzione, se ne conteranno fino a 1650. Nel frattempo bandiere tricolore cominciarono a sventolare a ogni finestra. Sui tetti delle case si organizzarono donne e bambini con sassi e olio bollente, pronti a rovesciarli su qualunque austriaco si fosse fatto vedere. La città era pronta.
Il giorno successivo Milano si svegliò sotto una coltre di  pioggia. Fin dalle prime ore dell’alba gli scontri cominciarono ad accendersi in ogni parte della città, ma le barricate fecero la loro funzione. Si cominciò a saccheggiare le armerie dei musei e dei nobili collezionisti. Accanto a gente armata di schioppi e fucili, non era strano trovare milanesi in armatura e spadone. Ma la difesa resse. Si continuò così anche il 20 e i milanesi cominciarono anche a conquistare posizioni. Si impossessarono del Duomo, di Palazzo Reale, del Broletto, della Direzione di Polizia. Decine di personalità del governo austriaco caddero nelle mani degli insorti.
Ma gli austriaci non combattevano regolarmente nonostante la superiorità dei mezzi. Durante l’assedio di Porta Ticinese le truppe austriache, asserragliate e circondate dalla folla armata, smisero di sparare ed esposero la bandiera bianca. Anche i milanesi deposero le armi e, innalzate grida di vittoria, inalberarono anche loro una bandiera bianca per rispondere agli austriaci. Alcuni milanesi si avvicinarono per entrare nella Porta, quando dalle finestre nuove scariche di colpi uccisero decine di cittadini che erano ormai allo scoperto.
La Porta fu conquistata nel corso della notte. E nonostante l’accaduto, i milanesi non si lasciarono andare a scene di scempio nei confronti dei militari austriaci.

sabato 17 marzo 2012

I PANDISTELLE DI SILMARILLION


Ancora biscotti per Silma, questa volta ha riprodotto i pandistelle sempre con la ricetta del Mulino Bianco che si trova sul retro della confezione
Ingredienti
g. 500 farina 00
n.     2 cucchiai di miele millefiori
g.   30 cioccolato fondente
g.   30 cacao amaro
n.     1 uovo
g. 160 burro
g. 300 zucchero a velo
g.   40 latte fresco
g.   20 nocciole
n.     1 bustina di lievito istantaneo
n.     1 pizzico di sale
        zucchero semolato per guarnire.  

Procedimento
Frullate le nocciole insieme a tre cucchiai di zucchero a velo e mettete da parte.
Montate il burro con lo zucchero a velo, serbandone 30 g per la glassa. Aggiungete le nocciole frullate, il tuorlo (l'albume va messo da parte per la glassa) e tutti gli altri ingredienti lasciando per ultimi la farina ed il lievito. Lavorate velocemente l’impasto, formate una palla e mettetelo a riposare almeno per un’oretta.
Stendete l’impasto col matterello e, con un coppapasta ricavate dei dischi.

La ricetta originale dice di fare una glassa montando l'albume con i restanti 30 g di zucchero a velo.  Io avevo delle stelline di zucchero ed ho usato quelle.

Spolverizzate con zucchero semolato e infornate in forno preriscaldato a 180° per 10/15 minuti.
Se volete fare la glassa, suggerisco di cuocerli prima, pesare l'albume ma aumentare la dose di zucchero a velo ed aggiungere qualche goccia di succo di limone. Fate dei piccoli spuntoncini con una bocchetta molto piccola e lasciate asciugare su una griglia.

Silma

giovedì 15 marzo 2012

PAGNOTTA CASERECCIA CON LA MDP

Ricetta presa dal libro “Macchina del pane” di Jennie Shapter–RL Gruppo Editoriale Srl
La parte superiore spolverizzata di farina, dona un tocco rustico a questo gustoso pane bianco arricchito con farina integrale.
Ingredienti
g. 525 farina Manitoba
g.   75 farina integrale
g. 375 acqua a temperatura ambiente 
g.   25 burro a temperatura ambiente
n.     2 cucchiai latte scremato in polvere
n.     2 cucchiaini zucchero semolato
n.     2 cucchiaini sale fino
n.     1 cucchiaio farina grano duro per la guarnizione
g.  12 lievito fresco compatto

Procedimento
Versate nel cestello della Mdp l’acqua e coprite il liquido con le due farine e il latte in polvere.
Negli angoli opposti del cestello fate delle fossette senza raggiungere il liquido sottostante e mettete il sale da una parte, il burro da un’altra parte e lo zucchero da un’altra ancora; al centro fate un’altra fossetta e mettete il lievito sbriciolato.
Avviate su pane bianco/normale, crosta chiara, dose grande.
Dieci minuti prima che inizi il ciclo di cottura, spolverizzate sopra il cucchiaio di farina tenuto da parte. *
Al termine della cottura sformate il panone e fate raffreddare su una griglia.


* La ricetta originale dice "10 minuti prima che inizi la cottura, spennellare con un cucchiaio d'acqua e spolverizzare con un cucchiaio di farina, quindi incidere con un coltello.
Beh, la prima volta che ho fatto questo pane ho eseguito fedelmente la ricetta e il panone si è affossato in alto; quindi ho deciso di spolverizzare la farina soltanto, a scanso di equivoci.

martedì 13 marzo 2012

CUPCAKE AL CIOCCOLATO CON GLASSA AL CIOCCOLATO BIANCO


Ricetta presa dal libro “200 Cupcake” di Joanna Farrow – DeAgostini
 Ingredienti per 12 cupcake
g. 100 farina auto lievitante
g. 150 zucchero grezzo di canna chiaro
g  125 burro salato a temperatura ambiente
g.   50 cacao amaro
n.     2 uova intere
          glassa al cioccolato bianco

Procedimento
Accendete il forno e portatelo a 180°; in uno stampo per muffin posizionate n. 12 pirottini per cupcake
In una terrina mettete il burro morbido, lo zucchero di canna, le due uova, la farina auto lievitante, il cacao e lavorate per un minuto con le fruste elettriche; il composto risulterà soffice e cremoso.
Suddividete il composto nei pirottini di carta quindi infilate in forno e fate cuocere per 20 minuti, poi sfornate e fate intiepidire su una gratella.
Mentre sono ancora tiepidi (e non come ho fatto io che erano ancora bollenti), aiutandovi con una sac à poche, guarnite ogni cupcake con la  glassa al cioccolato bianco.

GLASSA AL CIOCCOLATO BIANCO PER CUPCAKE


Ricetta presa dal libro “200 Cupcake” di Joanna Farrow – DeAgostini
 Ingredienti per 12 cupcake
g. 200 cioccolato bianco
n.    5 cucchiai d latte
g.  175 zucchero a velo

Procedimento
Mettete in una ciotola il cioccolato spezzettato e il latte, fate fondere nel microonde mescolando ogni trenta secondi fino a che si formi una crema.
Togliete dal microonde e aggiungete lo zucchero a velo sempre mescolando in modo che diventi omogeneo.
Stendete la glassa sui cupcake mentre sono ancora tiepidi.

domenica 11 marzo 2012

LE MACINE DI SILMARILLION


Per ottenere queste meravigliose macine, Silma ha utilizzato la ricetta del Mulino Bianco

Ingredienti
500g di farina 00
50g di fecola
150g di zucchero a velo
200g di burro
1 uovo
5 cucchiai di panna
60 g. zucchero vanigliato *
una bustina di lievito istantaneo
un pizzico di sale.



* per ottenere lo zucchero vanigliato, mettete in un contenitore dello zucchero Zefiro e le bacche di vaniglia di risulta dalle altre lavorazioni; otterrete uno zucchero profumatissimo; le bacche di vaniglia non vanno mai buttate si riutilizzano sempre.

Procedimento
Montate il burro a pomata con lo zucchero a crema, aggiungete la panna e l'uovo, infine unite farine, lievito e un pizzico di sale. Incorporate un goccio di estratto liquido di vaniglia e poi lavorate velocemente l'impasto. 
Formate una palla e mettetela in frigo a riposare, più fate riposare l’impasto meglio è,  sia per stendete meglio l'impasto, sia perché mantiene meglio la forma in forno. 

Stendere una sfoglia alta 7 mm circa e con un coppapasta infarinato sull'orlo, tagliare i biscotti, usate un coppapasta anche per il buco centrale .
Cuocere in forno a 180° C per 10-15 minuti, su una teglia imburrata.


Silma

venerdì 9 marzo 2012

PANE CON GRANO SERACENO E NOCI CON LA MDP

Ricetta presa dal libro “Macchina del pane” di Jennie Shapter–RL-Gruppo Editoriale srl.
La farina di grano saraceno ha un caratteristico gusto terroso che si attenua se mescolata con farina bianca e noci in questo pane sodo e aromatizzato con melassa.
Ricetta eseguita da Oriana
 Ingredienti per un panone dose grande
g. 360 acqua naturale a temperatura ambiente
g. 500 farina Manitoba
g. 100 farina di grano saraceno
g.  65 noci spezzettate
g.   12 lievito di birra fresco e compatto
n.    4 cucchiaini di melassa
n.    3 cucchiai olio Evo
n.    2 cucchiai di latte scremato in polvere
n.    1 cucchiaino zucchero semolato
n.    2 cucchiaini sale fino
Procedimento
In una terrina capiente mischiate le farine amalgamandole bene.
Nel cestello della mdp mettete l’acqua, la melassa e l’olio, poi spolverizzateci sopra le  farine e il latte in polvere.
Mettete sale e zucchero in angoli opposti del cestello e al centro praticate un incavo senza raggiungere i liquidi e metteteci il lievito sbriciolato.
Azionare la mdp su pane bianco/crosta media/dose grande. Premete l’avvio.
Quando la macchina emetterà un segnale, aggiungete le noci spezzettate.
A cottura ultimata togliete il panone dal cestello e fatelo raffreddare su una griglia.

mercoledì 7 marzo 2012

CUPCAKE AL CIOCCOLATO CON MARMELLATA D’ARANCE


Per questa ricetta mi sono ispirata ad una trovata nel blog “Le Tortine”
 Ingredienti per 18 cupcake
g. 150 farina auto lievitante
g. 150 zucchero semolato
g  125 burro salato a temperatura ambiente
g. 100 acqua
g.   40 cacao amaro
n.     2 uova intere
n.     1 pizzico di sale
          marmellata d’arance

Procedimento
Accendete il forno e portatelo a 180°.
In una terrina mettete gli ingredienti secchi: farina, cacao e sale.
In un’altra terrina montare il burro ammorbidito con lo zucchero con le fruste elettriche, fino a rendere il tutto spumoso, poi una alla volta, aggiungete le uova, continuando a montare.
Un cucchiaio alla volta, incorporate gli ingredienti secchi alternandoli con l’acqua; si otterrà un impasto denso e cremoso.
Prendete delle teglie per muffins e in ogni formina mettete un pirottino di carta.
In ogni pirottino mettete un cucchiaino da tè di impasto, un cucchiaino di marmellata d’arance e sopra un altro cucchiaino di impasto; continuate fino ad esaurimento.
Infilate in forno e fate cuocere per 20 minuti, poi sfornate e fate intiepidire su una gratella.
Mentre sono ancora caldi, appoggiate su ogni cupcake un cucchiaino di glassa al cioccolato.
Questi cupcake sono di una libidine assoluta!

GLASSA AL CIOCCOLATO PER CUPCAKE


Ricetta presa dal libro “200 Cupcake” di Joanna Farrow – DeAgostini

Ingredienti per 12 cupcake
g. 100 cioccolato fondente (o al latte)
g   50 burro non salato
n.    2 cucchiai d latte
g.  75 zucchero a velo

Procedimento
Mettete in una casseruola piccola il cioccolato spezzettato, il burro e il latte, fate fondere a fuoco basso sempre mescolando fino a che si formi una crema.
Togliete dal fuoco e aggiungete lo zucchero a velo sempre mescolando in modo che diventi omogeneo.
Stendete la glassa sui cupcake mentre sono ancora caldi.

lunedì 5 marzo 2012

DOLCETTI ALL’ANICE


Per la ricetta mi sono ispirata a quella trovata su www.cucinaitaliana.info
 Ingredienti
g. 400 farina auto lievitante
g  150 zucchero semolato
g.   50 liquore all’anice
g.   30 strutto a temperatura ambiente
n.     2 uova intere 
n.      1 limone (la buccia grattugiata)
n.      1 pizzico di sale

Procedimento
Nel boccale dell’impastatrice mettete la farina e lo zucchero e fate amalgamare.
Ad una ad una unite le uova e fate lavorare a lungo, poi unite la buccia grattugiata del limone, lo strutto morbido e il sale. Fate lavorare ancora. Alla fine versate il liquore all’anice.
Fate lavorare per un minuto poi rovesciate l’impasto in una terrina, coprite con della pellicola trasparente e fate riposare.
Accendete il forno e portatelo a 200°, foderate due teglie con della carta forno.
Con l’aggeggio per fare le palline di gelato, fate delle palline con l’impasto e posizionatele sulle teglie ricoperte di carta forno, non mettetene tante perché questi dolcetti lievitano parecchio, io ne ho messi sei per teglia.
Infilate le teglie in forno e fate cuocere per 15-20 minuti circa.
Appena saranno cotte, togliete dal forno e spolverizzatele con dello zucchero a velo.

sabato 3 marzo 2012

I QUARESIMALI DI BUDDY VALASTRO

Ogni tanto su Real Time Tv mi diverto a guardare Buddy Valastro nel programma "The Boss' Kitchen"; dico mi diverto perché mi chiedo sempre come faccia Buddy a digerire tutto l’aglio che mangia …
Una ricetta eseguita da Buddy è stata questa, mi era piaciuta molto perché Buddy ha detto che non serve la seconda cottura, così ho tentato di ricordarmi gli ingredienti e me li sono scritti di corsa, sperando di non aver dimenticato nulla. Comunque sia, il risultato è strepitoso.


Ingredienti:
g. 650 farina 00
g. 450 mandorle pelose (a me piacciono così)
g. 550 zucchero semolato
n.     5 uova + n. 1 per la guarnizione
n.     1 limone, la scorza grattugiata
n.     1 cucchiaino di cannella
n.     1 pizzico di sale

Procedimento
Preriscaldate il forno a 200°
Nel boccale dell’impastatrice con foglia a K, mettete la farina, il sale, lo zucchero e le mandorle, mischiate bene.
Uno per volta, aggiungete le 5 uova e mescolate bene, poi profumate l’impasto aggiungendo la buccia grattugiata del limone e la cannella.
Infarinate un piano di lavoro e rovesciateci sopra l’impasto, dividetelo in 3 salamotti e appoggiateli su una placca rivestita di carta forno.
Schiacciate leggermente i salamotti,  con una forchetta sbattete l’uovo rimasto e spennellate i salamotti.
Infornate e cuocete per 10 minuti a 200° poi abbassate la temperatura del forno a 180° e fate finire di cuocere per una ventina di minuti.
Quando saranno cotti, aspettate una decina di minuti che si freddino e con un coltello a lama seghettata tagliateli in pezzi larghi un dito.

giovedì 1 marzo 2012

LONZA DI MAIALE AL SIDRO E MELE


Ottimo piatto da mangiare in compagnia accompagnandolo con un buon bicchiere di vino o sidro se per caso ne avete ancora in casa
Ingredienti
Kg. 1,800 lonza di maiale (pezzo unico)
ml.   300 sidro
n.        2 cucchiai burro chiarificato
n.        4 fettine di lardo
n.        4 mele Granny Smith
n.        2 scalogni
n.        1 fesa aglio
             erba salvia
             sale e pepe
Procedimento
Accendete il forno e portatelo a 200°
Mondate lo scalogno e tagliatelo a rondelle sottilissime; pelate le mele e tagliatele in quarti e poi tagliate ogni quarto in tre parti; infilate uno stuzzicante nell'aglio vestito.
Prendete il pezzo di carne e massaggiatela con poco sale, poi incidete la superficie della parte senza pellicina con quattro tagli, in ogni taglio infilate un paio di foglie di erba salvia.
In un tegame mettete il burro, lo scalogno tritato e la fesa d’aglio, fate soffriggere e poi rosolate la carne partendo dalla parte con la pellicina, rosolare bene e poi girate la carne e fate rosolare la parte con l’erba salvia. 
A rosolatura ultimata girate di nuovo la carne lasciando la parte con i tagli in alto e copritela con le quattro fette di lardo.
Sempre a fiamma alta versate il sidro e poi pepate a piacere. Aggiungete ora le mele a tocchi, fate insaporire, poi coprite il tegame con un coperchio e infilate nel forno per la cottura.
Dopo un’ora togliete dal forno, levate l'aglio, lo dovreste trovare in fretta avendo lo stuzzicadente infilato e gettatelo; mescolate le mele che si saranno spappolate e rimettete in forno per ancora un quarto d’ora senza mettere il coperchio, per far asciugare un pochino la puccia.
Togliete il tegame dal forno, levate la carne e mettetela a riposare su un piatto; ora aggiungete una noce di burro chiarificato alla salsina e fatela addensare leggermente su fiamma vivace per qualche minuto.
Servite l'arrosto tagliato a fette accompagnandolo con la salsina.